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IMMAGINI DELLE NOSTRE VETRATE

Le vetrate istoriate che riempiono tutte le "luci" della chiesa sono opera di un unico artista: Luciano Bartoli (Trieste 1912 - Aosta 2009) e sono state installate in due momenti distinti, prima e dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-65). Al 1960 risalgono quelle dell'intero presbiterio (le diciotto vetrate nella parte sommitale delle pareti) con le due grandi che narrano la storia di San Bartolomeo, incorniciate dagli undici apostoli, più San Paolo, tutti con un cartiglio su cui si legge un brano in latino del Credo. Del 1968 sono invece le due grandi vetrate della facciata ovest e gli otto tondi della navata, cui si aggiungono le sette vetrate dell'ex battistero, narranti la Creazione del mondo. Tutte le sequenze vanno lette da sinistra a destra  e dall'alto verso il basso, con l'eccezione della vetrata sopra la porta della sagrestia ove la storia di San Bartolomeo inizia dal basso per salire verso l'alto con l'angelo che porge la palma del martirio.
Sempre opera di Luciano Bartoli sono le otto finestre rotonde della navata profilate da una ghiera di calcestruzzo. Ideate nella primavera del 1968, dopo la chiusura del Concilio Vaticano Secondo (8 dicembre 1965) espressamente richiamato nella terza vetrata, sono invito all'insegnamento, all'unità della Chiesa e all'amore per il prossimo.

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