TEMPO DI NATALE
Il mistero del natale celebrato nella liturgia
L'annuncio che risuona a natale non è una semplice bella notizia. E' proclamazione stupita di un
evento che si compie oggi, nella celebrazione, un evento di nascita: di Gesù, del cristiano, della
Chiesa. La celebrazione del natale non è un «giocare a Cristo che nasce», o una sacra rappresentazione. Non
è un vuoto ricordo, una nostalgia del passato, una fantasia poetica, un gioco di sentimenti. La
liturgia ambrosiana e quella romana così si esprimono: «Colui che tu, Padre generi fuori del tempo,
nel segreto ineffabile della tua vita, nasce nel tempo e viene nel mondo»; «Oggi celebriamo il natale
del Salvatore e il natale della nostra salvezza».
Insieme con il natale di Cristo, la Chiesa celebra il suo natale e il natale di ogni cristiano. Non
siamo spettatori di un evento, ma lo viviamo, vi prendiamo parte.
San Leone Magno insegna: «Mentre noi adoriamo la nascita del nostro Redentore, scopriamo che con essa celebriamo la nostra origine. Infatti la nascita di Cristo è l'origine del popolo cristiano; il giorno natalizio del
capo è anche il giorno natalizio del corpo. I singoli chiamati possono ben avere il loro ordine, i
figli della Chiesa possono ben distinguersi in base alla successione temporale; tuttavia la totalità
dei credenti generati dal fonte battesimale (...) sono co-generati con lui in questa nascita».
I santi che sono celebrati nel Tempo di natale sono i segni di questa partecipazione al mistero del
natale. Dice un responsorio:«Ieri il Signore Gesù è nato in questo mondo perché oggi Stefano nascesse alla vita del cielo; è venuto sulla terra per ché Stefano entrasse con lui nella gloria. Il nostro Re, vestito di carne
umana, è uscito dal grembo della Vergine ed è venuto nel mondo, perché Stefano entrasse con lui
nella gloria».
Il natale è un mistero di rinascita universale. Nella notte santa ha inizio una nuova creazione:«Oggi in Cristo, tuo Figlio, anche il mondo rinasce» (liturgia ambrosiana); «Il Verbo invisibile
cominciò ad esistere nel tempo per reintegrare l'universo nel tuo disegno, o Padre» (Prefazio II di natale).
Nel natale di Cristo avviene un mirabile commercio, uno scambio:
«Oggi risplende in piena luce il misterioso scambio: il Verbo diviene debole, figlio dell'uomo;
l'uomo mortale è innalzato alla dignità di Figlio di Dio; (...) da un'umanità vecchia sorge un popolo nuovo» (Prefazio III di natale). E ancora: «Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventi Dio» (sant'Ireneo); «Si è fatto ciò che siamo
per renderci partecipi di ciò che egli è» (Cirillo di Alessandria); perciò «mentre adoriamo la nascita
del nostro Salvatore, ci troviamo a celebrare la nostra stessa generazione» (san Leone Magno).